Rendere un brand più umano: il tono di voce

14 Agosto 2021

Il giusto tono di voce fa di un brand un amico!

Riflettiamoci un istante: come ci sentiamo di fronte a un modo di comunicare che non ci rappresenta? ⁠Troppo sterile, troppo aulico, troppo informale: che sensazioni ci lascia un modo di esprimersi distante da noi? Ti rispondo subito: i contenuti in cui fatichiamo a identificarci, quelli coi quali ci è impossibile stabilire un legame emotivo, li abbandoniamo. È così che funziona. ⁠La distanza fra noi e quei messaggi così lontani dal nostro modo di essere e di parlare è inversamente proporzionale al tempo di lettura che vogliamo dedicare loro.
Un manager sulla cinquantina non comunica come uno studente universitario, concordi? ⁠Questo esempio banalissimo dovrebbe dirla lunga sull’importanza del giusto tono di voce dei contenuti che realizziamo ogni giorno… ⁠⁠Il modo di esprimersi deve emozionare il pubblico di riferimento dell’azienda riflettendo la sua identità. Per riuscirci, occorre utilizzare un linguaggio a immagine e somiglianza delle persone (o meglio, delle buyer personas!) e attenersi agli obiettivi comunicativi stabiliti. ⁠Servono empatia, identità, coerenza.
Buyer personas + ⁠linguaggio (scelta delle parole, eventuale uso di un gergo specifico, ecc.) + ⁠obiettivi di comunicazione = ⁠tono di voce
Possiamo vederla anche così: il tono di voce adatto al nostro pubblico-target trasforma un brand in un amico in cui riconoscersi, di cui fidarsi e su cui poter contare.

Piccola parentesi: cosa sono le buyer personas.

Le buyer personas rappresentano i quattro o cinque destinatari-tipo di un prodotto o servizio. ⁠Tanto per capirci meglio, sono i clienti ideali.

⁠Conoscere le buyer personas, e utilizzare il tono di voce a loro più congeniale, significa amplificare l’efficacia dei messaggi aziendali. Ecco perché sono importanti nel caso di una comunicazione finalizzata alla vendita. ⁠Per identificare le buyer personas è necessario analizzare il mercato di riferimento e studiare attentamente i dati raccolti. Parte delle loro caratteristiche, dunque, deriva dall’analisi di quanto raccolto ed esaminato. La restante parte (ad esempio il nome, lo stato civile, il numero di figli, ecc.) è frutto di un po’ di sana fantasia.

La scelta delle parole e il senso di appartenenza.

Comunicare in base a un preciso tono di voce è un modo intelligente per distinguersi dagli altri. ⁠Professionisti come Salvatore Aranzulla ne sono un esempio lampante: il suo modo di rivolgersi al pubblico, e di divulgare, è semplice, chiaro, colloquiale. Si ha la sensazione di essergli amici. Se non ci credi, dai un’occhiata ai suoi articoli e verifica di persona quello che ti ho appena detto. Il tono di voce di Aranzulla è un marchio di fabbrica che ha contribuito alla nascita e al consolidamento della sua community. Le persone lo seguono anche perché si riconoscono in quel linguaggio e in quel gergo.
È un dato di fatto: il tono di voce corretto raggruppa persone che si identificano in quel modo di comunicare. In quella community si sentono “a casa”. Va da sé che finiscano col fidarsi, col fidelizzarsi e con lo stabilire un legame emotivo col professionista o l’azienda.

E tu? Stai parlando al tuo pubblico nel modo giusto?

Come rispondi a questa domanda? ⁠Ti stai rivolendo al tuo target nel modo corretto? Riesci a stabilire un legame attraverso le parole e il linguaggio? I contenuti che pubblichi si dimostrano coerenti con i tuoi obiettivi?
Possiamo aiutarti a rispondere a queste domande, ad accorciare le distanze fra te / la tua azienda e coloro ai quali ti stai rivolgendo, e ad aumentare l’efficacia dei tuoi messaggi. ⁠Parliamone a quattr’occhi, contattaci.

Share This